Nel 1975 Peugeot acquisisce Citroën e di lì a poco, da questi due marchi che hanno scritto la storia del morismo francese nascerà PSA, in quegli anni per il Double Chevron inizierà un periodo di forte razionalizzazione (e tagli) della gamma: sarà compito di CX raccogliere la difficile sfida di rappresentare Citroën nel settore delle ammiraglie.

E’ a questo punto che Citroën decide di dare a CX dei propulsori più potenti e per farlo sfrutta ancora un motore collaudato: nel febbraio del 1976 nasce la CX2400 Prestige, versione allungata della CX (costruita sul pianale della versione Break, animata dal motore che fu della DS23, un 2347cc capace di 115 cavalli DIN alimentato da un carburatore doppio corpo invertito. Un anno dopo, nel maggio del 1977 arriva anche la versione sportiva: la CX2400 GTi che adotta un nuovo, moderno sistema di alimentazione ad iniezione elettronica, l’L-Jetronic della Bosch: grazie al “debimetro”, l’L-Jetronic stabilisce quanto carburante iniettare nei condotti d’aspirazione in funzione dell’apertura della farfalla dell’acceleratore. Le condizioni di funzionamento contemplate sono tre: “minimo”, “regime normale” e “pieno carico”, determinate dal sensore posto sul perno della farfalla. L’accensione è di tipo elettronico transistorizzato.

La CX2400 GTi disponeva di colori ed equipaggiamenti specifici: la vettura utilizzata per la presentazione era blu chiaro metallizzato con interni in cuoio nero e panna, esternamente la nuova versione sportiva della CX era riconoscibile per le cornici laterali nere, per i fari antinebbia anteriori e per la presenza di una manciata di logotipi “GTi” sui fianchetti, sul cofano bagagli e addirittura in centro al coprimozzo del volante. In opzione erano disponibili anche dei cerchi in lega Michelin dedicati al modello, successivamente montati in serie su tutte le GTi.

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