Siamo negli anni ‘80, tra i vari progetti Citroën troviamo una concept car molto avveniristica ed ambiziosa, usata sia per evidenziare le capacità dei centri di ricerca del Double Chevron che come banco prova per alcune soluzioni che avrebbero in futuro equipaggiato XM e Xantia: in particolare la sospensione idrattiva. Il “matrimonio del secolo” è stato proprio quello inaugurato da Activa: l’unione magica tra l’idropneumatica, “scoperta” nel lontano 1954 con la Traction 15Six H e l’elettronica imbarcata, che permette cose fino a pochi anni fa nemmeno immaginabili. Activa è dotata di tre “centrali di calcolo”: una si occupa della sospensione, una dello sterzo e l’ultima del benessere a bordo e dei sistemi automatici. Le centrali sono interconnesse e si scambiano informazioni: la velocità, ad esempio, rilevata dalla centrale dei sistemi di bordo, viene comunicata alla sospensione che varia sia l’altezza da terra del veicolo che la rigidità dell’ammortizzamento. Anche la centrale dello sterzo riceve l’informazione della velocità e la usa per decidere se la sterzata debba avvenire in fase o in controfase, in funzione del moto della vettura o, ad esempio, di una manovra di parcheggio. Un motore idraulico per ciascuna ruota determina l’angolo di sterzata, l’elettronica rileva la posizione della ruota e la corregge ogni cinque centesimi di secondo. L’auto risulterà agilissima nelle manovre di parcheggio ed estremamente sicura ad alta velocità, quando tutte e quattro le ruote contribuiscono al cambio di traiettoria.

Le stesse ruote sono anche motrici, ciascuna con un motore idraulico indipendente, tutti alimentati da una stessa centrale idraulica alimentata dal quel V6 a 24 valvole PRV a benzina, capace di 200 cavalli di potenza che poi andrà ad equipaggiare la versione di punta della futura ammiraglia due anni più tardi: la XM V6.24. Lo sterzo è una cloche e la guida avviene totalmente in “drive by wire”, il cruscotto è dominato da un grande display dove sono proiettate le informazioni di base del veicolo, tutti i comandi della climatizzazione sono digitali e quest’ultima è gestita dal calcolatore del “benessere a bordo” che pilota anche le quattro grandi portiere, con le posteriori ad apertua invertita, che danno un comodo accesso al futuristico abitacolo di Activa.

Sembra la descrizione di un’auto appena presentata, invece sono passati oltre trent’anni anni dalla prima volta che Activa è stata mostrata al pubblico, al Salone dell’Auto di Parigi del 1988…