La linea di DS fu oggetto di due diversi interventi: uno nel settembre del 1962 (anno/modello 1963) ed un secondo, più profondo, nel settembre del 1967, quando i modelli ’68 furono dotati del nuovo frontale con i caratteristici quattro fari carenati. Il primo restyling, quello del 1962, rispondeva ad esigenze squisitamente tecniche: il primo muso della DS offriva poca protezione dai piccoli urti e l’aerodinamica della vettura poteva essere ulteriormente migliorata. Entrambe le operazioni di rinnovamento del frontale furono opera di Flaminio Bertoni – il genio italiano dello stile Citroën – che però non riuscì a vedere la sua seconda opera completata, un ictus lo stroncò nel febbraio del 1964 a soli 61 anni. Racconta Henri Dargent, per tanti anni collaboratore di Flaminio Bertoni, che il passaggio dal primo al secondo frontale della DS avvenne una mattina di dicembre del 1963, quando Bertoni fece portare nel suo studio un frontale completo, composto dai due parafanghi, il cofano ed il paraurti.

Dopo averlo collocato su delle caprette in legno, lo prese a martellate, sino a schiacciare la parte anteriore dei parafanghi all’altezza voluta. Poi prese della rete metallica, gesso e plastilina. Due ore dopo, il nuovo muso della DS, praticamente uguale a quello della versione definitiva presentata nel 1967, era lì, pronto per essere riportato su carta dai disegnatori del Bureau d’Edute. Una testimonianza ulteriore dell’incredibile rapidità creativa di Flaminio Bertoni. Tutto era nato dalla necessità di semplificare la produzione della DS che richiedeva una discreta quantità di ore di lavoro per essere realizzata. I parafanghi anteriori, in particolare, esigevano sedici diverse operazioni tra imbutiture e saldature: un tempo eccessivo che si rifletteva sui costi industriali di una vettura concepita senza pensare troppo alla sua industrializzazione e che, a quasi dieci anni dalla presentazione, richiedeva un restyling.

Bertoni, che sempre aveva dimostrato attitudine a semplificare i processi produttivi, riuscì a indicare la via per ridurre ad un terzo il lavoro necessario alla realizzazione di un parafango della DS ed i suoi collaboratori Henri Dargent, Michel Harmand e Robert Opron (che ne prenderà il posto) ebbero a disposizione quattro anni per tradurre l’idea di Bertoni in realtà. In un’intervista degli anni ‘70 al grande Pinin Farina, sulla possibilità di aggiornare ancora le linee di DS rispose così: «se si dovesse ridisegnarla, bisognerebbe rifarla tale e quale». Il nuovo frontale portò con se altre modifiche e innovazioni, la più importante i fari direzionali che rendono DS l’unica auto al mondo dotata di strabismo di Venere. A settembre la newsletter che vi svelerà tutti i segreti dei “fari girevoli”.

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