Le prime auto costruite a Parigi da André Citroën arrivarono in Italia già nel 1919, anno di avvio della produzione, tramite una rappresentanza con sede nel centro di Milano, solo cinque anni dopo il Costruttore francese decise di costituire una sua filiale nel Bel Paese e acquistò da Nicola Romeo (quello dell’Alfa) un terreno sempre a Milano, nella zona del Portello, dove sorgevano già degli impianti precedentemente usati dalla Isotta Fraschini.  La Citroën Italiana non si limitava a commercializzare le auto prodotte al quai de Javel a Parigi: le costruiva in Italia, con gruppi meccanici che arrivavano dalla Francia montati su chassis e carrozzerie costruite a Milano. Le vetture per il nostro Paese erano dotate di accessori (fari, clacson, impianti d’accensione e altro) prodotti da costruttori italiani, come Magneti-Marelli, ad esempio, ed arricchite dalle pregiate ebanisterie frutto del lavoro degli eccezionali artigiani. La SAICA (Società Anonima Italiana Costruzione Automobili) come si chiamava quella che diventerà, nel 1968, Citroën Italia, omaggiò la famiglia reale di alcune vetture Citroën, tra cui varie C6 carrozzate da Castagna e donò al Vaticano una specialissima C6 Lictoria Sex destinata al sommo pontefice, Pio XI, tutt’ora custodita alle Scuderie Vaticane nella collezione delle auto papali (se siete curiosi di vederla dal vivo, le Scuderie sono in coda alla visita dei Musei Vaticani).

La C6 “vaticana”, va detto, non è un’auto come quelle che venivano vendute dalle “Commissionarie Citroën” in Italia: versione Coupé del Ville ovvero con carrozzeria chiusa e posto guida esterno, color amaranto, rifiniture in oro zecchino e interno damascato rosso e oro. Consegnata al Papa il 9 giugno del 1930 era stata specialmente preparata e costruita con il lavoro volontario delle maestranze della fabbrica di Milano per il “Papa milanese”, ovvero quel Pio XI nato a Desio che ricevette l’auto in Vaticano, davanti ai dipendenti che l’avevano costruita e la utilizzò per tornare alla sua residenza, seduto nel trono posto centralmente nella parte posteriore della vettura, con Monsignor Callori di Vignale ed il Conte Bezzi-Scali al volante. Quando Citroën Italia, nel 1992, avviò il restauro della vettura, il contachilometri segnava 159… L’auto non era stata più utilizzata ne da Pio XI ne dai pontefici che seguirono, essenzialmente per l’incredibile opulenza dell’oggetto, coperto d’oro zecchino, broccati lavorati a mano e stucchi (dorati, ovviamente) che abbellivano le parti in legno che ne arredavano l’abitacolo.

Scheda tecnica

  • Tipo: “Lictoria Sex” Coupé de Ville, con carrozzeria chiusa e posto di guida coperto.
  • Targa: SCV 5
  • N° Telaio: 15111
  • N° Motore: 38670
  • Carrozziere: SAIAC Milano, Chassis tipo C6
  • Colore: Amaranto con filetti in oro
  • Motore: 6 cilindri in linea 2442 cc. Alesaggio 72mm, corsa 100mm
  • Potenza max: 42cv a 3000 giri/minuto
  • Valvole laterali
  • Albero motore su quattro supporti
  • Accensione statica con spinterogeno (doppia coppia di puntine) sopra la testata
  • Lubrificazione con impianto a pressione completo di radiatore olio/aria
  • Raffreddamento ad acqua con pompa e ventilatore
  • Carburatore Solex 30 BFVD
  • Cambio a tre velocità più retromarcia
  • Frizione monodisco a secco
  • Consumi: 1 litro di benzina per 7 km, 250g. d’olio per 100km
  • Dimensioni: lunghezza 4.48m, larghezza 1.7m, altezza 1.86m
  • Peso a vuoto: 1275kg
  • Velocità max: 105km/h
  • Freni: Sistema a corde sulle 4 ruote assistito da servofreno a depressione Westinghouse

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