1990: nasce la 905, una Sport Prototipo – Gruppo C con scocca in carbonio, motore V10 aspirato 3500 di cilindrata e capace di sviluppare una potenza tra i 620 ed i 680 CV. Bisognerà però attendere il 1992 per vedere una 905 veramente competitiva. Il 1991 verrà infatti considerato un anno di rodaggio per la casa del Leone, che otterrà comunque un secondo posto assoluta nella classifica finale del Campionato Mondiale Sport Prototipi di quell’anno, dietro Jaguar. L’anno successivo si apre con una serie di vittorie e piazzamenti di rilievo, che sbaraglia la concorrenza. Con al volante il trio Warwick-Dalmass-Blundell, la 905 vincerà la sua prima Le Mans precedendo Toyota staccata di ben sei giri e piazzando una seconda 905 pilotata da Baldi-Alliot-Jabouille al terzo gradino del podio.
La Peugeot 905 in azione in pista
Nel 1993, si ripete il trionfo sul mitico circuito della 24 Ore: tripletta delle 905, pilotate rispettivamente da Gary Brabham (figlio del più noto Jack, tre volte campione del mondo in F1), con Bouchut e Helary, seguiti da Dalmas, Boutsen e Fabi e terzi, Allioit, Baldi e Jabouille. La vittoria è figlia della strategia voluta da Todt che, all’alba congela le posizioni dei suoi equipaggi negli ultimi giri, comprendendo che la Toyota avrebbe potuto mettere in pericolo la vittoria.
La Peugeot 908 HDi, una turbodiesel da 700 CV
La casa di Sochaux, dopo questo successo congela i programmi per Le Mans e si dovrà attendere il 2007 per rivedere una Peugeot impegnata nel Campionato Mondiale Sport Prototipo. Arriva così la 908 HDi FAP Sport Prototipo con carrozzeria chiusa, scocca in carbonio e motore 12 cilindri a V biturbo da 5500 cilindrata, alimentazione a gasolio in grado di sviluppare 700 CV ed una coppia spaventosa da 1200 nm. Nell’anno di esordio nel Campionato Sport Prototipo, Peugeot vedrà le 908, conquistare il secondo. e terzo posto alla mitica 24 Ore di Le Mans, un inizio niente male che aumenta la fiducia nel team per programmare un successo pieno l’anno successivo. Nel 2008, è data infatti per favorita e lo dimostra immediatamente in pista nel confronto con le Audi. Sotto una pioggia battente, sarà nuovamente Audi a regalarsi il gradino più alto del podio, relegando le valide 908 al secondo e terzo posto. L’alfiere del team è Bruno Famin, direttore tecnico di Peugeot Sport che a seguito dell’edizione 2008, comincia da subito a ripensare agli errori commessi per portare finalmente al trionfo la Peugeot nel 2009 a Le Mans. L’edizione 2009 inizia con il botto, nel vero senso della parola. E’ infatti la 908 HDi ha scattare dalla pole position, presupponendo che tutto si stia mettendo per il meglio. Peccato che la 908 numero 7 entra in collisione nei box con un’altra 908 (edizione dell’anno precedente e affidata al team di Pescarolo). Ma i problemi non sembrano fermarsi qui ed anche la 908 con il numero 8 da qualche segno di cedimento, seguita da un incidente accorso alla 9 a Mulsanne. Nonostante i brividi, alla fine Peugeot riuscirà a piazzare ben due 908 sul gradino più alto del podio, grazie a David Brabham (altro figlio di Jack), Mark gene e Alexander Wurz, ed all’altro equipaggio pilotata da Bourdais, Montagny e Sarrazin. Nel 2010, non ci sarà purtroppo rivincita a causa di una serie di guasti a tutte le vetture schierate, lasciando campo libero alle “solite” Audi. Il programma 908, a seguito di cambiamenti nel regolamento, proseguirà con un modello non rivisto nella forma ma nella sostanza. Sempre turbodiesel ma ora 8 cilindri e con cilindrata ridotta a 3800 cc. non riuscirà a bissare i risultati ottenuti con la versione da cinque litri e mezzo.
La nuova sfida è all’orizzonte. Sarà l’ora di una 24 Ore di Le Mans elettrica?