Al Salone dell’Auto di Parigi del 1980, Citroën ha presentato la sua voiture de rêve, l’auto dei sogni pregettata dal Centro Stile, il suo nome è: Karin. Questo prototipo rappresenta un primo stadio nella ricerca delle linee di un’ipotetica vettura del segmento medio della gamma: coupè a tre porte, apertura ad ali di gabbiano, tre posti sfalzati con il sedile del guidatore al centro; le sue misure? Lunghezza 3,7 metri per poco più di un metro d’altezza e larga 1,9 metri: una trazione anteriore decisamente bassa e dalla forma peculiare. Gli interni sono altrettanto all’avanguardia con la plancia dotata di uno schermo elettronico che riporta in tempo reale tutte le informazioni di guida e stato della vettura. Il perché di linee così audaci è presto svelato dalla stessa Citroën che nel comunicato stampa recita: «nonostante l’estetica delle vetture di grande serie sia sempre migliorata negli ultimi anni, riteniamo che ci sia il rischio di un certo appiattimento dato dalle esigenze di contenimento dei costi che lasciano ai designer poco spazio di manovra. È a partire da questa osservazione che il Bureau de Style Citroën si è dedicato all’esercizio di stile che ha dato vita al prototipo Karin, uno studio su come, a partire dalle ricerche dull’aerodinamica si possano ottenere economie nei consumi abbinate a linee originali e osservare quale sia l’impatto sulla clientela…»
L’uomo dietro a tutto questo? Trevor Fiore e quando si parla di stile c’è sempre una certa percentuale di italianità: nato in Inghilterra, classe 1937, da madre francese e padre inglese di origini italiane; terminati gli studi lavora in Francia con Raymond Loewy che lo porta a familiarizzare ed apprezzare il design e l’estetica industriale, collabora poi con diverse carrozzerie italiane e disegna la TVR Trident, l’Elva BMW, la Monteverdi Hai; lavora anche per Daf, Aston Martin, AC Bristol e De Tomaso. Nel 1979 inizia collaborare con Citroën ed entra in azienda nel gennaio 1980, il 1° luglio dello stesso anno è nominato Responsabile dello stile Citroën. Tornando alla realizzazione del prototipo Karin, Fiore dichiara che l’avvenire dell’automobile è nell’innovazione e questo progetto è un viaggio nel futuro, uno studio lontano dai tradizionali cliches, una scultura che sancisce un nuovo metodo di ricerca: su Karin ci sono idee applicabili alle auto di serie. Dopotutto Citroën è famosa per essere la maison che ha creato automobili vent’anni avanti e fuori dagli schemi.
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