Il lancio della DS19 non determinò la fine della carriera della Traction Avant, che restò in produzione nelle versioni “11” berlina e “break” (sia commerciale, con portellone di carico posteriore che familiale). Per rimpiazzare anche queste e per affiancare alla DS un prodotto di più semplice costruzione, nacque la ID19.  La presentazione avvenne nell’ottobre del 1956, ad un anno esatto dal lancio della DS e sempre al Salone dell’auto di Parigi, il quarantatreesimo; la ID venne declinata in tre livelli di allestimento denominati “Normale”, “Luxe” e “Confort”, tutti contraddistinti da cambio a comando meccanico mentre le DS erano disponibili esclusivamente con cambio idraulico e frizione automatica. Se il nome DS, pronunciato alla francese dava luogo ad un evocativo DéeSse, ovvero dea, la dea delle automobili per  la più semplice ID si giocò con le lettere ID che danno luogo, sempre in francese, alla parola IDée, vale a dire idea, perché se a Ds appartiene per nascita la divinità, ID ha tutte le carte in regola per essere un’idea geniale. Nel 1959 la gamma delle ID si arricchì di una versione “break” che costituì uno dei primi esempi di station-wagon di lusso europea: capiente, veloce ed ovviamente morbidissima era disponibile in varie versioni per uso commerciale o familiale (con otto comodi posti) ed anche come ambulanza.

Pochi mesi dopo fu presentata la ID “Voiture du Maitre” che offriva una paratia di separazione tra il conducente ed i passeggeri del sedile posteriore, del tutto simile a quella montata sulla DS Prestige. Dal 1961 le ID furono disponibili anche in versione Décapotable e rimasero a listino per diversi anni, sino a quando anche i modelli DS furono prodotti con cambio a comando meccanico. La carriera delle ID proseguì sino al 1970, quando si riunirono alle DS a formare la “Gamma D”.