Per la Casa del Double Chevron il “mal d’Africa” è sempre stata una costante, già André Citroën, negli anni ‘20 compì la traversata del Sahara in automobile e poi diede il via alla Crociera Nera: dall’ottobre 1924 al giugno 1925 gli autocingolati Citroën percorsero i 20.000 chilometri da Colomb-Béchar (Algeria) a Tananarive (Mozambico)! ipotizzò perfino un servizio di crociere di lusso attraverso il deserto con i suoi cingolati realizzando apposite aree di sosta e ristoro nelle oasi. Cinquant’anni dopo saranno le piccole bicilindriche di Casa Citroën a raccogliere il testimone delle loro antenate dando il via all’epoca dewi grandi viaggi in 2CV ma anche Dyane e furgonette quasi tutte con i rostri puntati verso l’Africa o l’Oriente, tra questi viaggi uno deipiù suggestivi (e meglio documentati) ebbe il via il 29 ottobre del 1973 quando sessanta 2CV ed otto camion Berliet lasciarono Abdjan (Costa d’Avorio) per percorrere 8000 chilometri attraverso l’Alto Volta, il Niger, l’Algeria e la Tunisia. Venne dato così il via al “Raid Afrique” organizzato da Citroën, TOTAL ed R.T.L..

Cento giovani francesi andarono a vivere per un mese in un’avventura eccezionale e riuscire in quello che nessuno prima di loro aveva mai fatto: attraversare il Ténéré, il “deserto dei deserti”, con le loro 2CV di tutti i giorni. Sino ad allora, si credeva che solo dei veicoli speciali potessero percorrere quel territorio grande due volte la Francia, dove ogni anno decine di viaggiatori trovano la morte. Loro non lo credevano e sono partiti, giorno dopo giorno, avanzando in un deserto immenso, senza strade, senza ripari, senza vegetazione, senza fonti d’acqua, con la sabbia come unico orizzonte. Dai tracciati dell’Africa Nera sino alla grande oasi Transahariana, passando dal Massiccio di Tassili e dalle piste devastate dell’Hoggar, avanzando su pendenze vetiginose per arrivare all’altopiano vulcanico di Assekrem (in lingua tamasheq letteralmente “fine del mondo”), rifugio dell’eremita Padre de Focauld, a 2918 metri d’altitudine… un’avventura con la A maiuscola dove tutte le 2CV sono tornate a casa sulle loro ruote confermando una volta in più che con una bicilindrica Citroën si va dappertutto.