Lo spot della 206 “The Sculptor”, compie vent’anni. Per festeggiare i 20 anni dello spot della 206 lanciata nel 1998, abbiamo scelto di ricordare uno degli spot televisivi che ancora oggi – a distanza di vent’anni – è rimasto indelebile nella memoria degli appassionati e non solo. Fortunatamente in Peugeot Italia lavora ancora Antonio Scotti che all’epoca ha curato la genesi del famoso “The Sculptor”, spot televisivo da 45 secondi andato in onda per la prima volta il 30 giugno 2002.
E’ vero che lo spot è stato ideato in Italia? Certo, quando è nata la 206 – al momento del lancio – l’ufficio marketing supportato dall’allora Direttore Generale Christian Géraud ha pensato che per meglio caratterizzare il numero 206, difficile da memorizzare dopo il grande successo della 205, bisognasse trovare qualcosa di speciale.
E chi l’ha trovato? L’Agenzia di allora, la EuroRSCG (ora Havas), nella coppia creativa di Giovanni Porro (Art) e Roberto Greco (Copy) coordinati da Angela Schiavino.
Cosa hanno ideato? Il nome “Enfant Terrible”, che anche in italiano si capisce e che ha consentito una strategia basata sul concetto: Il cliente 206 è una persona di carattere che pur di avere una 206 è capace di tutto.
Quali sono stati gli spot creati su questa linea? Il primo riprendeva un giovane che tornava a casa e comunicava entusiasta alla mamma di aver acquistato una 206. In risposta si prendeva un sonoro schiaffone …o quello della ragazza giapponese che atterra a Osaka e nel carrello bagagli ha tutti i pezzi di una 206. Inizia a montarla nella hall …pur di averla anche in Giappone! E infine il famoso “The Sculptor”, arrivato a fine carriera della 206 quando in Italia se ne erano già vendute oltre 350.000. Uno spot di grande successo tale da allungare la commercializzazione del modello in Italia aggiungendo numeri su numeri.
Perché “The Sculptor” è importante e ancora si ricorda? L’idea è sempre quella originale dell’Enfant Terrible …pur di averla il giovane ragazzo indiano è disposto ad autocostruirserla. E’ il primo spot di un’auto dove l’auto in vendita non si vede, tranne la foto del volantino. Una rarità anche oggi. Si ricorda ancora oggi perché era una storia divertente, fuori dagli schemi, l’attore era molto empatico e c’erano molti elementi forti nello spot: la musica (Strengholt Music Publishing, Amsterdam), le martellate, l’elefante, la notte e lui infine che ammicca dal finestrino. Ogni elemento ha una forza in sé e la somma del tutto rende il racconto memorabile.
Alcune sequenze dello spot “The Sculpture” che vinse il Leone d’Oro a Cannes nel 2003
Qualche dettaglio di backstage? Dopo aver definito lo spot in Italia e coordinata da qui la produzione, la Casa scelta è stata una francese (Bandits Productions, Parigi). Lo spot è stato girato in 5 giorni ad inizio agosto con 48 gradi di temperatura a Jodpur in India. Bravissimo l’attore indiano che ha capito subito lo spirito di cosa doveva fare. La Hindustan, la vettura che nello spot lui trasforma in una 206, l’abbiamo veramente schiantata contro il muro ed ottenere così una scena veritiera tra le facce sorprese del pubblico: sguardi sorpresi in parte inseriti nello spot. Avevamo mandato una 206 in anteprima a Jodpur e affidata a un carrozziere locale che, a martellate presso la sua “carrozzeria di strada”, l’ha ridotta come nel video. Poi la notturna è stata girata alle 2.30 del mattina: c’è il ragazzo che martella, i bagliori della saldatrice. Per la scenda dell’elefante abbiamo dovuto trovarne uno non addestrato, perché altrimenti non si sarebbe mai seduto su un oggetto come un’automobile. Quindi abbiamo dovuto cercare un vero “Eléfant Terrible”.
Lo spot ideato in Italia è diventato poi un vero successo internazionale? Certo infatti, oltre all’Italia, sono stati circa 31 i Paesi che hanno trasmesso il film “Peugeot 206 The Sculptor”: Francia, Belgio, Ungheria, Polonia, Gran Bretagna, Grecia, Svizzera, Guadalupe, Israele, Nuova Zelanda, Australia, Spagna, Russia, Croazia, Cipro, Germania, Olanda, Svezia, Romania, Estonia, Turchia, Macedonia, Rep. Ceca, Algeria, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Irlanda, Austria, Moldavia, Svezia.
Anche il giudizio degli esperti è stato gratificante…. E’ vero, tanti premi …li ho contati: ben 27, ma il più prestigiosi sono il “Leone d’Oro” e il “Premio della Stampa” al 50° Grand-Prix della Pubblicità di Cannes nel 2003. I più inaspettati? Quello al New York Festival del 2005…dove la 206 non era commercializzata ed anche il Moscow Advertising International Festival.
Una grande avventura, un pezzo di storia della 206. Ma ora una curiosità da appassionati. Dove è finita la 206 “martellata” dello spot? E’ rimasta in India? Per fortuna no. L’Aventure Peugeot è sempre stata lungimirante e infatti la vettura esiste ancora ed è conservata presso le riserve del Museo di Sochaux.