Siamo negli anni ‘70 e in casa Citroën torna la necessità di avere nella propria gamma qualcosa di più della Dyane (e di più moderno dell’AMI8) e qualcosa di meno della GS… la base meccanica è quella della Peugeot 104, la cui carrozzeria era stata usata per costruire la LN, equipaggiandola con il bicilindrico Citroën da 602cc (montato su 2CV e Dyane). Sospensioni e chassis furono utilizzati quasi senza modifiche, per i motori furono scelti quello da 1124 centimetri cubi della Peugeot 104 ed un inedito bicilindrico Citroën capace di erogare oltre 35 cavalli di potenza a 5250 giri, che consentiva alla VISA di sfiorare i 130 orari con consumi contenuti ed un discreto brio. Lo stile, derivato dal progetto originario di Robert Opron, tipicamente Citroën, soprattutto all’interno, dominato da una plancia “space-age” progettata da Michel Harmand e caratterizzata dalla presenza di un “satellite” che raggruppava i comandi secondari come quelli del tergicristallo, fari e frecce, lasciandoli alla portata delle dita del conducente senza che questi dovesse staccare le mani dal volante.
La presentazione fu fissata per il 1978, quando una nave da crociera condusse oltre 430 giornalisti dell’automobile europei fino in Grecia, a Kallithea, dove giunsero alla fine di agosto e dove rimasero per oltre un mese, sino al primo ottobre, alla scoperta delle doti della nuova Citroën, realizzando foto superbe negli splendidi scenari dell’isola. VISA fu lanciata ufficialmente il successivo cinque ottobre, al Salone di Parigi, declinata in tre versioni che coincidevano con altrettanti livelli di finitua: VISA Spécial, l’allestimento base, con il motore da 652cc; VISA Club, la versione intermedia che conservava il motore bicilindrico ma che offriva accessori di serie come i retronebbia, il tergicristallo posteriore, l’orologio sulla plancia e migliori finiture e la versione “top di gamma” che era la VISA Super, equipaggiata con il 4 cilindri da 1124cc ed ancor meglio rifinita. I colori scelti per il lancio erano inconfondibilmente Citroën: accanto al grigio metallizzato, al beige e all’azzurro metallizzato, spiccavano lo sgargiante giallo Mimosa, il rosso Geranium, il marrone Vesuve metallizzato, il blu Myosotis ed un incredibile vert Reinette! VISA fu lanciata in Francia con lo slogan “ça c’est un’auto” che venne tradotto in Italia dalla B Communications in “VISA, invece dell’auto”, accompagnato da spettacolari campagne stampa e dai primi spot TV di sapore decisamente “spaziale”. L’accoglienza del pubblico, specialmente in Francia non fu delle migliori: le vendite non decollano e le critiche sono rivolte verso una linea così innovativa e soluzioni stilistiche, come quella frontale con paraurti e calandra integrati, che non porteranno consenso da parte degli automobilisti di quegli anni. VISA 2 invece fu un successo immediato: le vendite si moltiplicavano, in Francia e nel resto d’Europa! La nuova agenzia pubblicitaria per l’Italia, la Publimarket, cambiò anche lo slogan che divenne “il massimo nel minimo” e realizzò nuovi spot pubblicitari per la TV che resero popolare la VISA anche nel nostro Paese.