Il comfort prima di tutto, diceva l’ingegner Lefebvre ai suoi progettisti, arrivando a creare un gruppo di lavoro speciale proprio per questo importante elemento degli interni. C’era un nuovo materiale da impiegare: si trattava del Dunlopillo, una speciale gomma alveolata prodotta dalla Dunlop (il nome era la fusione di Dunlop, il produttore, e Pillow che in inglese significa cuscino). Morbidissimo e leggero, combinava la sofficità della spugna sintetica con l’effetto di tanti piccoli cuscini d’aria che funzionano con un principio non dissimile da quello delle sospensioni idropneumatiche. Il Dunlopillo finì sui cuscini laterali dei sedili posteriori, sui rivestimenti dei sedili, inizialmente uniti ad una serie di molle metalliche come in un materasso e persino sotto ai gomiti degli occupanti, all’interno dei braccioli ed anche sui tappeti del pavimento, dove svolgeva la funzione di isolante acustico e termico, lasciando di stucco i passeggeri che scoprivano di poter “affondare” di parecchi centimetri con i tacchi delle proprie scarpe. Il comfort era totale.

Il suntuoso interno della DS Pallas

Col crescere delle prestazioni, crebbero le esigenze tecniche cui i sedili erano chiamati ad assolvere: l’aumento della velocità massima della DS e poi l’arrivo della SM portarono Citroën a riprogettare i sedili della sua ammiraglia. Nell’ottobre del 1968, in vista dell’adozione l’anno successivo dell’iniezione elettronica sui modelli DS e dell’imminente presentazione della SM, prevista per i primi mesi del ’70, determinarono la ri-progettazione completa dei sedili, adottando per gli anteriori (e per il cuscino di quelli posteriori) una soluzione che eliminasse completamente le molle metalliche in favore di un blocco di Dunlopillo appositamente sagomato. Se a prima vista la novità si riduceva a questo, sotto sotto c’era ben altro: la spugna delle sedute e degli schienali aveva una densità differenziata in funzione delle sollecitazioni che sarebbe stata chiamata ad assorbire. Gli schienali erano più alti, i cuscini più avvolgenti.

Sportivo e in pelle: così presentava il proprio “salotto” la SM

Senza rinunciare a nulla in termini di forma e di comfort, i progettisti riuscirono a fornire la DS di nuove sedute straordinariamente efficaci, indipendentemente dal rivestimento, in cuoio o tessuto, integrabili su richiesta del Cliente da un ampio poggiatesta regolabile e morbidissimo. La DS avrebbe adottato questa nuova tecnologia su tutti i modelli, fino alla fine della sua produzione, come del resto la SM che, per altro, coniugava al ben noto comfort Citroën quel tocco di sportività irrinunciabile su una Coupé mossa da un motore Maserati.

Gli interni della DS si sono sempre distinti per la classe infinita