«La vera innovazione è quasi sempre conseguenza della presenza in un’azienda di un personaggio con un grande carisma, più la volontà da parte dell’azienda mettere in atto la visione di questo individuo, persino le sue fantasie. L’esempio più lampante è la DS19, di Flaminio Bertoni, il quale era un genio ma anche un autocrate assoluto: riusciva a condizionare le scelte di un’azienda a tal punto da attuare progetti assurdi secondo le logiche dell’industria, ma che quasi senza eccezione si sono rivelate geniali. […] [La DS19] ha influenzato moltissimi settori nell’ambito del design. Quello che salta fuori con chiarezza dalla vicenda della DS19 è che per l’innovazione ci vuole una mente: non ci può essere una collaborazione tra 100 o 200 persone. Quelle possono subentrare dopo, quando ci sono grane da risolvere, ma il concetto iniziale deve essere frutto di una visione fortemente personale. » cit. Marcello Gandini, designer.

Flaminio Bertoni, designer fondamentale nella storia della Marca (tra le newsletter ne trovate una dedicata interamente a lui) è appena entrato a far parte della Hall of Fame di F.I.V.A. (www.fiva.org) durante una cerimonia tenutasi in occasione della fiera Auto e Moto d’Epoca di Bologna (ottobre 2025) allo stand ASI. Non andò altrettanto bene nel novembre del 1957 quando la Triennale di Milano assegnò ad Automobiles Citroën il “Doploma di Gran Premio” per DS, ritenuta opera d’arte industriale, dimenticandosi totalmente di citare l’autore di tale opera di arte e design ovvero Flaminio Bertoni che per tutta risposta inviò una lettera di puntualizzazioni direttamente al direttore della Triennale, quello scritto è arrivato fino a noi a testimoninza del carattere caparbio dell’artista Bertoni e potete leggerlo tra i contributi fotografici.

Tornando a DS ed al suo meritato premio, il 4 novembre del 1957 si inaugura la XI Triennale dedicata alla correlazione tra l’industria e l’arte con un’esposizione che riporta una selezione dell eopere più importanti in tal senso: Citroën partecipa con un’installazione dedicata a DS poggiata in un piedistallo come se invece che automobile fosse proprio un oggetto di design da esporre ed una serie di pannelli grafici che illustrano la ricerca dietro allo sviluppo degli elementi della carrozzeria: l’estetica di DS19, che ha già ottenuto il premio “Beauté France” nel 1956 ed è stata presente all’esposizione “Formes Françaises” di Zurigo del 1957, non è il risultato di uno studio convenzionale, ogni sua linea risponde a precise esigenze tecniche, le sue forme sono espressione di funzionalità e soddisfano i tre imperativi dell’uomo in movimento: confort, sicurezza, velocità.

Fin dalla sua nascita DS19 si rivela un oggetto di culto, riconosciuto a livello internazionale ed omaggiato, anche nel nostro Paese, alla stregua di un’autentica opera d’arte industriale disegnata, in tutta la sua linea eccetto che per i sedili, dall’artista Flaminio Bertoni.
@2025 – Club DS Automobiles
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