La versione cabriolet di DS, era prevista fin dall’inizio della progettazione, ma questa era l’unica certezza, sul come, quando e dove c’erano molti punti interrogativi: nessuno dei bozzetti di Bertoni piaceva alla Direzione, troppo complicato creare una nuova vettura (perché così l’aveva pensata Bertoni) impensabile bloccare una parte della fabbrica parigina per costruire un’auto per pochi. Presentata nel ’58 la break, la Cabriolet rischiava di rimanere lettera morta. Ma proprio al Salone di Parigi del 1958, sullo stand di Henri Chapron, un carrozziere di Levallois, aveva fatto la sua discreta comparsa una vettura che si chiamava esattamente “Cabriolet DS19 Henri Chapron”: una versione scoperta, a quattro posti, della berlina DS19, frontale identico a quello della vettura di serie, parabrezza più basso e portiere anteriori allungate, così come allungati erano i parafanghi posteriori che terminavano su un pannello, a dissimulare lo spazio dove nella berlina risiedevano le portiere posteriori, inesistenti sulla Cabriolet. Tra l’autunno del 1958 e la primavera del 1959, Chapron produsse cinque di queste Cabriolet: 4 su base DS19 ed una su ID19. Accanto alla Cabriolet, Chapron schierò presto una versione coupé che chiamò “Le Paris”, mentre la nuova Cabriolet fu ribattezzata “Croisette”. 

Un disegno del 1954 abbozza la prima DS Cabriolet

Fu così che al carrozziere Chapron, fu la stessa Citroën a proporre di utilizzare la sua carrozzeria di Levallois per produrre delle DS Cabriolet “di serie”, a patto di effettuare alcune modifiche per riavvicinare la nuova vettura al resto della gamma ID/DS. Chapron accettò e il gran giorno della DS19 Décapotable (questo il nome scelto da Citroën) fu mercoledì 31 agosto del 1960, quando la gamma 1961 fu mostrata alla stampa per la prima volta nell’elegante padiglione del Pré Catelan, il lussuoso ristorante nel parco del Bois de Boulogne, cuore verde di Parigi: accanto a tutta la gamma dei modelli “D”, c’erano due DS19 Décapotable, appena allestite da Chapron.

Il capolavoro DS di Henri Chapron, esposta al Salone di Parigi

Una era dipinta in rosso corallo, con l’interno in cuoio ebano  e la plancia del colore della carrozzeria, l’altra in Gris Imperial con l’interno in pelle chiara. Definita da Paris-Presse “una gioia per gli occhi”, la DS19 Décapotable arrivò al pubblico solo il 15 febbraio del 1961, con la consegna dei primi esemplari a pochi fortunati clienti. Il prezzo, pari a 22.040 franchi rispetto ai 12.820 della DS19 berlina, era elevato, ma sensibilmente più basso di quello praticato da Chapron per le sue cabriolet “Croisette”, tanto che moltissimi clienti cancellarono le loro opzioni sulle creazioni del carrozziere di Levallois, dirottando gli ordini sui concessionari Citroën. Chapron rispose rendendo ancora più uniche ed esclusive le sue vetture, indirizzandole così ad una fascia di clienti ancor più facoltosi, amanti delle vetture fuoriserie. Accanto a quella della DS19, arrivò presto la versione scoperta ID19. L’ultima DS Cabriolet Usine prodotta lasciò la fabbrica nel giugno del 1971.

La classe e l’eleganza della DS Cabriolet è indiscutibile, indipendentemente da quale punto la si osservi

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