Nell’autunno del 1979, l’ex pilota francese Thierry Sabine, organizzatore dall’anno precedente della celebre Parigi-Dakar partì dalla capitale francese con una CX e tre Méhari 4×4 per effettuare il viaggio di ricognizione per l’edizione 1980 del massacrante rally africano. Nel frattempo, in casa Citroën si stavano allestendo altre dieci Méhari 4×4 in versione “Médicale” da impiegare come vetture di supporto durante la Dakar del 1980. Rispetto alle versioni militari, le Méhari 4×4 “Dakar” avevano l’antenna radio al centro del tetto, una coppia di proiettori sulle protezioni anteriori dei fari principali ed un numero progressivo da 1 a 10 stampato al centro del tetto, facilmente leggibile dai mezzi aerei d’assitenza. Probabilmente, la prima sensazione che devono aver suscitato nel pubblico le piccole Méhari “Médicale” al fianco dei mostruosi 4×4 iscritti alla gara dev’essere stata d’ilarità: lo stesso Wolgensinger, direttore della comunicazione Citroën, rispondendo ad un giornalista disse “potevamo scegliere se far somigliare il nostro 4×4 ad un bulldozer o ad un tosaerba, abbiamo scelto questa seconda soluzione”. 

Il perché fu chiaro a tutti coloro che parteciparono alla Dakar di quell’anno: quando i grossi fuoristrada americani o giapponesi si insabbiavano o si ribaltavano giù per le dune, le leggere Méhari 4×4 arrivavano e si prendevano cura degli eventuali feriti, trasportandoli rapidamente verso i punti di assistenza o le piazzole degli elicotteri. Spesso, questo genere di interventi avveniva così rapidamente, che le piccole Méhari 4×4 superavano allegramente anche alcuni dei veicoli dei concorrenti, impegnati al massimo delle loro possibilità.